Laboratorio per l'intelligenza artificiale, diritti ed istituzioni
  • DIPEG - Laboratorio per l'intelligenza artificiale, diritti ed istituzioni

  • Palazzo degli Studi - Folcara 03043 Cassino (FR)
  • 0776 2991
  • marco.plutino@unicas.it
  • Responsabile: Marco Plutino

Laboratorio per l'intelligenza artificiale, diritti ed istituzioni

DESCRIZIONE DELLA MISSIONE E DELLE ATTIVITA':

IL LABORATORIO “INTELLIGENZA ARTIFICIALE, DIRITTI E ISTITUZIONI” è stato istituito con delibera di Consiglio di Dipartimento di Economia e Giurisprudenza dell’8 novembre 2023 con l’ambizione di far dialogare diverse competenze disciplinari attorno al tema delle implicazioni delle nuove tecnologie sui diritti delle persone e sulle istituzioni. L'iniziativa è nata all'interno del Dipartimento di “Economia e giurisprudenza” ma è aperta programmaticamente al contributo di diverse competenze disciplinari quali ad esempio storici, filosofi, psicologi, sociologi, pedagogisti, e ingegneri.
La dicitura “intelligenza artificiale”, nient’affatto pacifica e in ogni caso riduttiva, intende far rinviare - con formula di sintesi approssimativa ad immediato impatto comunicativo - ad ogni nuova tecnologia informatica a base matematica e statistica destinata ad avere ricadute significative sulla scienza, sulla tecnologia e sulla società, presentando rischi e opportunità in termini di impatto (negativo e positivo, comunque da vagliare criticamente) sui sistemi dei diritti e dei poteri. Si tratta pertanto di applicare le competenze disciplinari su vasto novero di tecnologie e aspetti: a titolo di esempio dalla realtà virtuale, di quella aumentata e del metaverso ai “big data machines”, dalle tecniche computazionali ad ogni altra innovazione tecnologica connessa all’informatica, senza trascurare l’inevitabile connessione con l’apporto dello studio scientifico dell’intelligenza, del cervello e della mente come indagate dalle cd. neuroscienze e dalla fisiologia neurale (e non). Un’ondata di innovazioni potenzialmente rivoluzionarie sta già trasformando in modo profondo la realtà culturale, sociale, giuridica e politica. E’ una sfida, quella della comprensione prima, e della riflessione critica poi, alla quale il mondo della ricerca non può sottrarsi. E’ compito della scienza non solo produrre lo sviluppo tecnologico, ma anche darvi corso con consapevolezza degli effetti e potendosi il problema di apporre eventuali limiti in relazione all’uso delle tecnologie.
Alle tradizionali riflessioni del campo giuridico (diritto costituzionale, pubblico, amministrativo, diritto e procedura penale, diritto civile, diritto del lavoro, filosofia del diritto, storia del diritto d’autore e altro) vanno affiancati i contributi dell’economia comportamentale e della statistica, della psicologia cognitiva e sociale, della pedagogia, della sociologia e dell'ingegneria informatica delle reti e ambientale al fine di delineare una mappa dei problemi. Gi apporti non giuridici non sono da intendere solo quale strumentali alla comprensione del fenomeno al fine di una regolamentazione giuridica nazionale e sovra- e inter-nazionale, ma parti esse stessa di una ricerca multi- e trans-disciplinare volta a configurare innovazioni “by design” in modo che la spinta innovativa non sia frenata ma anzi incentivata in un contesto ambientale più certo in termini di sicurezza normativa, sociale, ambientale e di sostenibilità e di giustizia sociale.
Tra le tematiche affrontabili a titolo di esempio si possono annoverare l’impatto delle neuroscienze sui comportamenti individuali e collettivi con effetti sulle sfere regolative; il tema della giustizia algoritmica e del contrasto agli illeciti in forma predittiva; la riflessione di politica del diritto orientata alla promozione e difesa del pluralismo e, in questo senso, della “verità” rispetto al pericolo della disinformazione e degli eccessi nichilistici di uno scetticismo cognitivo radicale; l’approfondimento delle questioni derivanti dall’attività amministrativa, normativa e giurisprudenziale trattata algoritmicamente, il tema dell’imputazione (e imputabilità) e della responsabilità giuridica in attività svolte con il ricorso di I.A., la disciplina costituzionale normativa ed amministrativa (nonché etica) dell’intelligenza artificiale (sempre inteso, il termine, in senso generalissimo) e degli algoritmi; l’impatto energetico, ambientale e sulla sfera del lavoro delle nuove tecnologie; l’uso informatico e algoritmico del sistema tributario; le trasformazioni del mondo del lavoro indotte dalle tecnologie algoritmiche e dalla robotica, e i loro rischi e limiti; la struttura ingegneristica e giuridica della Rete (con le sue ricadute sociali) e il funzionamento dei cloud; la regolamentazione del cd. multiverso; e-health e sistema sanitario integrato; le trasformazioni del diritto d’autore e del tema del copyright. Si tratta solo di alcuni tra i tanti possibili campi di indagine. 
I docenti afferenti al laboratorio si scambieranno informazioni ed evidenze scientifiche, daranno vita a momenti di confronto interno e pubblico, con il coinvolgimento anche di esperti esterni all’Ateneo provando imbastire un fecondo dialogo in chiave inter- e trans-disciplinare, con rilevante attenzione non solo alle evidenze disciplinari ma anche ai profili epistemologici del proprio lavoro.  
Il primo momento è stato costituito dalla costruzione di una base di conoscenza comune, anche mediante la produzione di rassegne stampa ed eventuale acquisto di materiale bibliografico. Successivamente, l’attività è entrata nel vivo con ricerche, seminari, attività di “public engagement” e attuamene si sta lavorando ad altri piani di iniziativa utili (accordi, convenzioni ed altro) per promuovere la sensibilizzazione della società verso le predette tematiche e l’avanzamento della conoscenza nei rispettivi settori e del mondo della ricerca e della società tutta. L’Ateneo ha scelto il Laboratorio come partener per lanciare un corso di Alta formazione, attualmente concluso, nel campo dell’Intelligenza artificiale.