Il progetto nasce dalla collaborazione fra il Laboratorio LIBeR e il Centro Diocesano di Documentazione per la storia e la cultura religiosa di Viterbo (Ce.Di.Do.), grazie all’occasione offerta dal Corso di Alta formazione “Tecnologie applicate alla catalogazione e valorizzazione del patrimonio librario” 2018-2019, svoltosi presso l’Università degli Studi di Cassino e del Lazio meridionale in collaborazione con il DTC Lazio. L’iniziativa si sviluppa secondo due direzioni di ricerca che mirano a valorizzare il posseduto del Centro diocesano viterbese: da un lato, si propone lo studio analitico dei due manoscritti cartacei conservati presso il Ce.Di.Do.; dall’altro, porta avanti l’identificazione e la descrizione sistematica dei frammenti membranacei greci e latini frutto di recupero codicologico e conservati presso la biblioteca all’interno di un faldone con segnatura ms. 30.
Manoscritti:
• Viterbo, Ce.Di.Do., ms. 11: codice cartaceo, databile alla seconda metà del secolo XVI, che tramanda il testo greco del Physiologus.
• Viterbo, Ce.Di.Do., ms. 49: codice cartaceo databile sulla base dei dati codicologici e paleografici alla prima metà del sec. XVI e vergato da una mano salentina in scrittura greca.
Frammenti greci
• Viterbo, Ce.Di.Do., 69b: bifolio pergamenaceo, databile tra la fine del sec. XII e la prima metà del sec. XIII e localizzabile in Terra d’Otranto, contenente due sezioni di un Ottoeco.
• Viterbo, Ce.Di.Do., 70c: un insieme di 32 frammenti membranacei, di varie dimensioni, provenienti da un medesimo manoscritto, databile su base paleografica tra la seconda metà del sec. XI e l’inizio del sec. XII e localizzabile in Italia meridionale. I testi conservati permettono di stabilire che il codice originario tramandava un Menologio, una raccolta di vite dei santi organizzate secondo le letture giornaliere, di cui si conservano alcune porzioni dei testi del mese di gennaio.
Frammenti latini liturgici e religiosi
L’insieme contiene alcuni frammenti provenienti da Bibbie e omeliari. Notevole è il frammento 4, un foglio di Bibbia atlantica databile al sec. XI e contenente brani dell’Antico Testamento tratti da Isaia. Il frammento 6 è particolarmente interessante perché contiene un testo raro per la festa dei santi Innocenti. Databile al sec. XII, contiene, introdotto dalla rubrica Incipit aliud sermo. L<ectio> IIII, un sermone di autore ignoto la cui unica ulteriore fonte si trova nel manoscritto 117 conservato a Montecassino.
Inoltre, si conservano anche alcuni frammenti cartacei e membranacei provenienti da libri liturgico-musicali contenenti canto monodico e canto fratto, databili tra XV e XVII secolo.



