Progetto di ricerca

Obiettivo del progetto è quello di ricostruire il dibattito tra socialisti italiani e socialisti d’Austria di lingua italiana sviluppatosi negli anni precedenti al primo conflitto mondiale. Il dibattito su Trieste, lungi dall’essere fatto locale, non può che essere visto ed inquadrato nel più vasto e generale processo di nazionalizzazione delle società europee e dei socialismi. Trieste ed il Litorale austriaco si presentano come una cartina al tornasole di tendenze generali: un processo di nazionalizzazione generale che ha coinvolto anche il socialismo e i socialisti negli anni precedenti al primo conflitto mondiale. Un processo che però non era incontrastato e si doveva confrontare con forze politiche differenti e identità altre. In questo modo la questione si presenta come un caso studio utile al fine di comprendere e indagare il più generale processo di nazionalizzazione e di valorizzazione dell’elemento nazionale e quindi ad aiutarci ad inquadrare lo slittamento verso posizioni interventiste, nazionalpatriottiche e belliciste di parti del movimento socialista europeo ed italiano.
Tutto ciò permette di inquadrare le “debolezze” della Seconda Internazionale davanti ai «cannoni d’agosto» all’interno di un processo di lunga durata che ha coinvolto (quantomeno) le culture socialiste europee. Centrale è, quindi, la questione delle identità e del loro incontro e scontro: “classe” e “nazione”.
L’adesione di diversi socialisti italiani ed europei a forme di socialismo nazionale (come esito possibile il fascismo stesso) e le fragilità della Seconda Internazionale, quindi, sono inquadrabili all’interno di un processo politico, sociale, culturale ed intellettuale di lunga durata maturato tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento e che ha avuto nella Prima guerra mondiale un momento topico e di accelerazione.