VQR

Il processo di valutazione della qualità della ricerca affidato all’ANVUR per mettere a confronto e migliorare i risultati ottenuti dagli Atenei, avviato dal Ministero dell’Università e della ricerca (MUR) nel 2004, è diventato nel corso del tempo un fattore determinante anche per il bilancio delle Università poiché la VQR influisce sulla distribuzione dei fondi di funzionamento e sull’assegnazione dei punti organico da parte del MUR e poi sulle scelte dei Dipartimenti.

UNICAS, tenendo conto di questo, il mese successivo alla pubblicazione dei dati dell’ultima VQR (2015-19), ha predisposto un piano di avvicinamento alla prossima VQR 2020-24 per migliorare le proprie prestazioni. Il piano, con il monitoraggio mirato dei prodotti caricati su IRIS rientranti nelle tipologie valutabili dalla VQR, punta a ridurre il numero dei ricercatori inattivi e ad aumentare la quantità e la qualità dei prodotti della ricerca. Contestualmente, con il concorso dell’intera squadra di governo dell’Ateneo e delle Commissioni per la valutazione della ricerca scientifica dei Dipartimenti, sono state avviate anche prassi condivise per migliorare le scelte per il conferimento dei prodotti della ricerca da sottoporre a valutazione VQR.

Gli esercizi di valutazione precedenti, VQR 2004-2010 (DM 17 del 15 luglio 2011), VQR 2011-2014 (DM del 27 giugno 2015) e VQR 2015-2019 (DM 1110/2019, integrato con il DM 444/2020), hanno esaminato i risultati della ricerca scientifica svolta dalle Università Statali e non Statali, dagli Enti di Ricerca pubblici vigilati dal MUR e da altri soggetti pubblici e privati. I soggetti valutati sono ricercatori (a tempo determinato e indeterminato), assistenti, professori di prima e seconda fascia, ricercatori universitari e tecnologi degli Enti di Ricerca. Sono stati presi in considerazione non solo i prodotti della ricerca scelti dai ricercatori stessi (articoli su riviste; libri e capitoli di libri; brevetti; altri prodotti quali composizioni, disegni, performance, software, banche dati, e altro), ma anche la capacità competitiva degli Atenei e delle strutture dipartimentali nell'attrazione di finanziamenti esterni, la mobilità internazionale dei ricercatori in entrata e in uscita, l’alta formazione effettuata dalle strutture, la ricchezza e qualità delle attività di terza missione (trasferimento tecnologico e public engagement). Le strutture sono state valutate anche rispetto alle politiche di reclutamento e di formazione alla ricerca.

L’esercizio VQR 2020-2024 sarà articolato in 17 Aree Scientifiche, 1 Area interdisciplinare di Terza Missione e 1 Area Infrastrutture. Le novità più importanti sono l’anticipo dell’uscita del bando; il recepimento dei rilievi in seguito alla consultazione di ottobre 2023; la media dei prodotti da conferire per ricercatore che passa da 3 a 2,5 rispettando il massimo di 4 prodotti conferibili per ricercatore; il numero minimo dei prodotti da valutare per ricercatore che passa da 0 a 1 con una maggiore penalizzazione a carico degli Atenei per i ricercatori inattivi.

Per ciascuna delle 17 aree, l'ANVUR nominerà, a seguito di una selezione alla quale parteciperanno studiosi sia italiani che stranieri, un Gruppo di Esperti della Valutazione (GEV). A questi 17 GEV sarà aggiunto 1 GEV Interdisciplinare per la valutazione delle Attività di valorizzazione delle conoscenze (Terza missione) e 1 GEV per la valutazione delle Infrastrutture di ricerca (entro il 18/12/2023 saranno pubblicati gli avvisi pubblici per la candidatura a componenti GEV).

Per approfondire:

DM n. 998 dell’1/8/2023

Bando Anvur del 31/10/2023: Disciplina le modalità di svolgimento della VQR, secondo il DM (https://www.anvur.it/news/bando-vqr-2020-2024/)