Pseudoepigrafia nei testi medievali

Casin. 104, p. 188, centone agostiniano, inc. Glorificatio Domini nostri  (fonti Agostino. serm. Guelferb. 21 + serm. Mai 98). 

Il progetto rappresenta una prima integrazione della Clavis patristica pseudoepigraphorum medii aevi. Opera homiletica 1, pubblicata nel 1990 da John Machielsen. Esso ha preso le mosse da una ricerca sulle fonti omiletiche medievali, in corso da alcuni anni presso il Laboratorio per lo studio del libro antico dell’Università di Cassino e del Lazio Meridionale.

Le fonti omiletiche manoscritte rappresentano una riserva di dati, ancora in larga parte inesplorata, in cui si mescolano testi di natura diversa (homiletica, exegetica, theologica, ascetica, etc.) impiegati per l’edificazione spirituale: l’opera di censimento e collazione condotta sui codici ha rivelato una consistente mole di testi inediti o accessibili soltanto attraverso trascrizioni ed edizioni antiche, e che meriterebbero invece lavori condotti con moderni principi ecdotici; ha inoltre evidenziato un gran numero di centoni, di testi genuini con alterazioni importanti e di pseudoepigrafi non ancora censiti in alcun repertorio. Per le loro intrinseche natura e finalità, sermoni ed omelie si caratterizzano infatti per un elevato ‘indice di instabilità’, oltre che per l’altrettanto frequente tendenza a una circolazione sotto falsa attribuzione. La compresenza di testi autentici e di pseudoepigrafi nella letteratura patristica è da considerarsi fenomeno comune, ma di grande interesse: benché infatti in molti casi le attribuzioni pseudoepigrafe siano banalmente dovute ad errori degli scribi medievali, per molti dei testi esaminati l’esame delle stesse offre un punto di osservazione privilegiato per la storia della tradizione manoscritta e per il Fortleben di un autore. Per le ragioni esposte, un repertorio basato esclusivamente sulla testimonianza dei codici assume – in relazione agli autori presenti – anche il valore di un censimento di manoscritti (estratto da BUONO - RUSSO, Clavis Patristica Pseudoepigraphorum Medii Aevi supplementum e codicibus confectum. I, «Segno  e Testo» 13 [2015], 351-412).