Pietro Diacono e l'Inventio sive Translatio s. Marci

Montecassino, Archivio dell'Abbazia 111III, p. 414, particolare. 

 

Bruxelles, KRB 3469 (8423-24), c. 23v, sottoscrizione autografa di Costantino Gaetani.

Il lavoro nasce dalla scoperta della Inventio sive Translatio s. Marci Atinensis di Pietro Diacono, rinvenuta in un frammento appartenente a un manoscritto cassinese della fine del XII secolo (già noto agli studiosi del XVI e XVII secolo interessati agli Atinatum gesta). L'Inventio è uno dei testi agiografici scritti da Pietro per celebrare i santi della città di Atina. Il reperimento del manoscritto contenente l'opera di Marcoantonio Palombo (1570/1575-1640), dedicata alla storia della chiesa atinate, è stato determinante per la ricostruzione dell'intero dossier testuale. L'analisi del manoscritto cassinese e delle testimonianze successive ha chiarito le dinamiche di trasmissione dell'Inventio e ha permesso di inferire la  circolazione autonoma dei testi contenuti nel dossier. Pertanto, la loro struttura nei manoscritti più tardi non costituisce il fedele recupero di una precedente aggregazione, ma rappresenta un'innovazione, dovuta probabilmente a studiosi atinati. Lo studio è corredato dall'edizione critica del testo.

(vd. BUONO, Pietro Diacono, san Marco di Atina e un testimone cassinese ritrovato, in Understanding Hagiography. Studies in the Textual Trasmission of Early Medieval Saint’ Lives eds. P. F. Alberto, P. Chiesa, M. Goullet, Firenze 2020 [Quaderni di «Hagiographica», 17], pp. 329-366).