18/06/2025 - Castello Angioino di Gaeta, 20 e 21 giugno 2025. Momento conclusivo del complesso itinerario scientifico durato un intero Anno Accademico. Sono state effettuate due Call for Papers.
Framework teorico
In una società in continuo mutamento, dove i ritmi sono sempre più dettati dalle procedure algoritmiche e sostanzialmente legati ad una percezione di necessaria produttività del tempo, stiamo assistendo ad una progressiva liquefazione dei concetti di educazione, didattica, scuola. Le istituzioni scolastiche e formative sono sempre più chiamate a centrare la propria azione più che sulla trasmissione di contenuti e conoscenze, sulla capacità di essere e saper essere. Essere cittadini di un mondo in cui si aprono infinite possibilità, senza restare travolti o imbrigliati nelle logiche che paiono adattarsi più che ad un mondo culturalmente globalizzato, ad una realtà globalizzata dal punto di vista del mercato e dell’economia, in cui ogni tassello è necessario ma non fondamentale, utile eppure fungibile. Appare necessario in questa fase dell’antropocene caratterizzata dalla fioritura di una tecnologia sempre più pervasiva di macchine artificialmente intelligenti, sostanziare la ricerca e la discussione scientifica di nuovi apporti che possano dimensionare il ruolo dell’umanità e dell’umano, soprattutto per quanto concerne la propria collocazione come esseri-nel-tempo ed esseri-del-tempo. Non possiamo più limitarci all’on-line: l’on-life è già qui (Floridi, 2015).
Nell’ottica, dunque, di un’azione propriamente intenzionale da parte del docente che opera nel sistema formativo attuale, considerando l’unicità e l’individualità irripetibile di tutti gli attori coinvolti, la progettazione dell’attività di ricerca e delle attività attuate oggetto della stessa, devono provare funzionalmente a strutturarsi rispetto ad un pensiero inclusivo, rivolto all’universalità delle condizioni umane. Un approccio non assistenziale, ma esistenziale, sostanziale, attento alle particolarità di ognuno, dichiaratamente aperto a tutti, ciascuno secondo la propria possibilità. Una progettazione potenzialmente abilitativa, non ri-abilitativa o abilitativa in senso stretto. In questo senso è necessario porre particolare attenzione nell’evitare una moltiplicazione malthusiana delle metodologie didattiche, basate o meno sull’avvento delle AI, muovendosi nella direzione della promozione di un’esperienza di apprendimento che possa dirsi situato, concreto, produttivo, aperto, indipendentemente dal contesto in cui esso si esplichi, comprendendo profondamente la connessione tra i meccanismi di funzionamento del sistema corpo-cervello e le nostre competenze cognitive e sociali.
Chi lavora nel campo della formazione ha la responsabilità, quindi, di accompagnare l’azione di apprendimento del soggetto, rispettando i tempi e le caratteristiche dell’altro, intendendolo come sistema complesso di significati, che apprende nuovi significati e, contestualmente, ne produce continuativamente di nuovi. In ultima analisi, l’apporto dell’EE può essere un fattore fondamentale per situare l’apprendimento nella soggettualità, tenendo conto degli spazi, dei tempi, delle relazioni che si esplicano in ogni setting educativo e formativo alla luce delle moderne rivoluzioni scientifiche, epistemologiche, sociali ed antropologiche che stiamo attraversando.
Itinerario Scientifico
Il ciclo seminariale “EMBODIED EDUCATION: Embodied e comunità educante. Letteratura, sviluppo e prospettive”, ideato e coordinato a livello nazionale dal Prof. Filippo Gomez Paloma, ha preso avvio con l’attivazione di nove seminari in nove Atenei Italiani nei quali sono stati sviluppati nove differenti tematiche legate all’Embodied Education: Università degli studi di Palermo ( E.E. e Neurodidattica), Università degli studi di Bari (E.E. e Tecnologie Didattiche), Università Telematica Pegaso (E.E. e Sistema Zero-Sei), Univerisità Kore di Enna (E.E. e Didattiche Disciplinari), Università del Molise (E.E. ed Eterogeneità della Classe), Università di Macerata (E.E. e Ordine dei Pedagogisti), Università di Modena e Reggio Emilia (E.E. e Inclusione), Istituto Universitario Salesiano Venezia IUSVE (E.E: ed Arti Performative), Università di Bergamo (E.E. e Sostenibilità).
I seminari, condotti in una stretta collaborazione, confronto e dialogo con gli atenei interessati, hanno approfondito scientificamente gli aspetti delle numerose tematiche presentate permettendo di costruire una rete istituzionale e scientifica aperta al pluralismo epistemico, alla ricerca, alla condivisione di buone pratiche e nuovi orientamenti pedagogici, didattici e formativi.
La Conferenza
La Prima Conferenza Nazionale Embodied Education di Gaeta rappresenta il momento conclusivo del complesso itinerario scientifico durato un intero anno Accademico. Sono state effettuate due Call for Papers. La prima, rivolta alle Università, per approfondire, delineare, implementare e discutere sulla ricerca possibile e necessaria nel prossimo futuro alla luce del framework teorico precedentemente esposto, la quale ha visto la partecipazione di oltre quaranta contributi che verranno pubblicati sulla rivista scientifica di Fascia A, “Journal of Inclusive Methodology and Technology in Learning and Teaching”. La seconda, aperta alle scuole ed al territorio. Anche in questo caso la partecipazione è stata ampia e condivisa, superando i trenta contributi presentati, che verranno pubblicati in un numero speciale della rivista “Corpo, Società, Educazione” della Erickson.
Obiettivo della Conferenza è quello di creare un ponte scientifico, progettuale e operativo tra il mondo della scuola ed il mondo accademico per favorire lo scambio e la collaborazione e portando alla luce le buone pratiche già presenti nel territorio italiano, oltre che permettere l’esplorazione di nuove prospettive di ricerca.
Le tavole Rotonde affronteranno temi quali lo Stato dell’Arte dell’ Embodied Education in Italia e il Pluralismo Epistemico costitutivo dell’approccio Embodied. I sei panel aperti per le Best Practices in Embodied Education ripercorreranno le tematiche dell’itinerario scientifico, con i contributi delle Istituzioni Scolastiche, Territoriali, Associazioni, Enti del Terzo Settore ed agenzie formative provenienti da tutto il territorio italiano.
Oltre alle presenza rilevante dei maggiori esperti italiani sui temi della formazione, della didattica, della pedagogia, delle tecnologie la Conferenza ospiterà il contribuito di due Keynote Speaker d’eccezione, ovvero il Professore Emerito Giacomo Rizzolatti dell’Università di Parma, e Joseph LeDoux, Professore di Neuroscienze e Psicologia della New York University.
La conferenza, promossa dall’Università di Cassino e del Lazio Meridionale, è patrocinata da:
INDIRE-Istituto Nazionale Documentazione Innovazione Ricerca Educativa
SIPES- Società Italiana Pedagogia Speciale
SIREM-Società Italiana Ricerca sull’Educazione Mediale
CIRPED- Centro Italiano di Ricerca Pedagogica
SIRD- Società Italiana della Ricerca Didattica
ANDIS-Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici
Supporto Logistico e operativo: Associazione Santa Elisabetta
Coordinamento Scientifico
Coordinatore: Filippo Gomez Paloma (UNICAS)
Componenti: Michele Baldassarre (UNIBA), Antonio Borgogni (UNIBG), Francesco Peluso Cassese (UNIPEGASO), Giuseppa Compagno (UNIPA), Paola Damiani (UNIMORE), Pio Alfredo Di Tore (UNICAS), Enrico Miatto (IUSVE), Nicolina Pastena (UNIKORE), Livia Petti (UNIMOL), Stefano Polenta (UNIMC)
Coordinamento Organizzativo
Antonio Cuccaro (UNICUSANO), Monica Di Domenico (UNISA), Chiara Gentilozzi (UNIMC) David Martinez Maireles (UNIKORE), Silvia Sangalli (UNIBG), Fabrizio Schiavo (INDIRE), Marco Botta (Ass. S. Elisabetta)
Accoglienza
Francesca Capitanio, Michela Cardillo Stagno, Serena Assunta Graziani, Melissa Tracy Hiler, Chiara Lefano, Laura Maurantonio, Manuela Palombo, Manuel Soave