Progetto DISWIP

Il LIA ha sviluppato, in qualità di capofila, il progetto europeo DISWIP (Development of an Integrated System for Water Infrastructures Protection against Intentional Attacks). L'obiettivo del progetto è stato lo sviluppo di un sistema integrato per la protezione di infrastrutture idriche e l'individuazione di possibili linee guida per la messa in sicurezza dei sistemi idropotabili rispetto alla minaccia di contaminazioni intenzionali (e/o accidentali).

Il progetto, iniziato il 01/12/2006 e terminato il 30/11/2007, è stato sviluppato da un consorzio costituito dall'Università degli Studi di Cassino e dalla società Gestione Ottimale Risorse Idriche (GORI), Gestore dell'Ambito Territoriale Ottimale (ATO) 3 Campania, ed è stato finanziato (per un importo di circa 500'000 euro) dal Directorate General Freedom, Security and Justice della Commissione Europea nell'ambito del programma EPCIP (European Programme for Critical Infrastructure Protection), destinato a migliorare la sicurezza delle infrastrutture critiche nell'Unione Europea, con particolare riguardo nei confronti di eventuali atti terroristici. I risultati del progetto sono stati presentati nell’ambito di un workshop tenutosi a Sorrento il 25 gennaio 2008.
L'analisi di un reale sistema di adduzione gestito dalla GORI, quello della Penisola Sorrentina, ha rappresentato l'occasione per testare sul campo strumentazioni, procedure e metodologie di protezione, rispondenti a modellazioni idrauliche appositamente sviluppate, al fine di valutare la loro applicabilità ed efficacia e di fornire agli Enti Gestori utili informazioni per mettere in sicurezza i propri impianti, ed al legislatore europeo il necessario supporto tecnico per l'emanazione di adeguate direttive.
Il sistema integrato di protezione progettato e realizzato è in grado di “assemblare” tecnologie esistenti in maniera semplice ed economica ma in grado di ridurre efficacemente il rischio. Il sistema di sorveglianza ed allarme ideato è costituito da:
- misure fisiche di mitigazione del rischio: miglioramento dei sistemi di chiusura degli impianti, sistemi di controllo degli accessi (mediante porte allarmate e badge elettronici), sistemi di videosorveglianza (installazione di 15 videocamere digitali con trasmissione dati via IP);
- sistemi di controllo della qualità dell'acqua (campionamento ad intervalli di tempo regolari e sistema di monitoraggio in tempo reale della qualità dell'acqua).
La trasmissione dei dati da questi sistemi avviene mediante una rete di trasmissione wireless proprietaria, realizzata nel corso del progetto. Tutti i dati sono convogliati al centro di telecontrollo, al fine di provvedere ad una rapida risposta a situazioni di contaminazione. Per l'interconnessione di rete tra i vari impianti e le sedi operative, distribuite sul territorio, dovendo essere il canale di collegamento a banda larga, affidabile, sicuro ed economico, si è scelto il settore delle tecnologie WMAN (Wireless Metropolitan Area Network) con standard Hiperlan 2.
Il progetto del sistema di controllo della qualità dell'acqua in tempo reale O.C.M.S. (Online Contaminant Monitoring System) ha richiesto una notevole mole di lavoro: dalla raccolta di informazioni per un'approfondita conoscenza del sistema, con riferimento sia ai dati fisici (es. caratteristiche delle tubazioni, volumi dei serbatoi, etc.) sia ai dati di funzionamento (la domanda di portata da parte dell'utenza in primo luogo), alla realizzazione di un dettagliato modello di simulazione tempo variabile di tale sistema, in grado di riprodurre con il desiderato grado di accuratezza il funzionamento del sistema al variare della domanda e delle condizioni di funzionamento, all'analisi di sensitività dei risultati ai suddetti dati di input.

Il progetto dell'OCMS, inoltre, richiede la definizione dei parametri da misurare e del posizionamento delle stazioni di misura, facendo contemporaneamente i conti con la necessità di contenere la spesa totale entro limiti sostenibili dal Gestore.
Per quanto concerne il primo problema, non tutti i contaminanti sono misurabili in tempo reale; inoltre, poiché non è possibile conoscere a priori l'agente contaminante che potrebbe essere utilizzato in un attacco, è necessario misurare parametri che possano avere il più ampio spettro di individuazione di sostanze nocive. Nel progetto dell'OCMS del sito pilota sono stati scelti i seguenti “parametri sostituti”: disinfettante residuo (cloro residuo), conducibilità, pH, temperatura. Tali parametri non possono essere considerati, in senso assoluto, come rappresentativi della presenza di una contaminazione, ma possono essere misurati in maniera semplice, e repentine variazioni di uno o più di essi possono senza dubbio essere indice di situazioni critiche.
Il sistema di monitoraggio è costituito da 7 piattaforme di misura, ciascuna delle quali è equipaggiata della necessaria strumentazione di misura per i parametri succitati e per la trasmissione dei risultati al sistema di telecontrollo.
Il posizionamento delle stazioni di monitoraggio è stato effettuato sulla base dei risultati del modello di simulazione idraulica del sistema acquedottistico, che hanno consentito la selezione di alcuni siti nei quali il posizionamento di stazioni di monitoraggio garantisce la più efficiente e rapida individuazione di un'eventuale contaminazione in atto originatasi in un punto qualsiasi del sistema. In particolare, l'ubicazione delle stazioni ha privilegiato sia criteri di economicità e di gestione sia di vulnerabilità (ad esempio maggiore in opere con la presenza di risorsa idrica a pelo libero come i serbatoi rispetto alle tubazioni in pressione, oppure la scelta tra due serbatoi è più opportuno che ricada su quello che serve il numero di utenze più elevato).
L'analisi di un elevato numero di scenari di contaminazione ha consentito la realizzazione di “regole decisionali” per gli operatori del telecontrollo, che, in presenza di un allarme, permettono di: individuare il serbatoio (o il sottoinsieme di serbatoi) possibile origine della contaminazione; valutare il tempo di arrivo della contaminazione ai serbatoi di testata delle reti di distribuzione; individuare le parti di servizio da interrompere in attesa di una verifica analitica della contaminazione.
In prospettiva l'architettura del sistema concepito potrà essere migliorata in maniera tale che i dati, sia quantitativi sia qualitativi, raccolti dal telecontrollo, vengano utilizzati dinamicamente come condizioni iniziali per il modello di simulazione. In tale maniera gli operatori preposti potranno conoscere, oltre alla situazione attuale del sistema, una previsione sulla sua evoluzione nel tempo, in maniera tale da poter meglio rispondere alle situazioni di crisi. In altri termini l'intera struttura di monitoraggio e controllo costituirà un Sistema di Supporto alle Decisioni (Decision Support System – DSS).

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