Progetto GLEWIP

Anche alla luce dei risultati di DISWIP, la Commissione Europea ha finanziato un ulteriore progetto sulle medesime tematiche, sempre nell’ambito del programma EPCIP, denominato GLEWIP (GuideLines Enhancement for Water Infrastructure Protection against intentional attacks).

 

Il progetto ha visto coinvolti l’Università di Cassino, ed in particolare il LIA, in qualità di capofila, la GORI S.p.A. e Acea ATO 5 SpA, gestore dell’ATO5 Lazio.
Il progetto è stato sviluppato nell’intero arco temporale del 2008, e in tale ambito sono stati individuati due nuovi siti pilota, uno per ciascun partner: il sistema acquedottistico Vesuviano per la GORI, l’acquedotto Aurunci-Valcanneto per Acea ATO5. Si tratta di due sistemi di adduzione idrica con caratteristiche volutamente molto differenti. Il primo serve 17 comuni dell’area Vesuviana, con circa 400.000 abitanti, e si sviluppa come un sistema fortemente magliato, il secondo è a servizio di 25 piccoli comuni della provincia di Frosinone, con circa 80.000 abitanti, ed è fondamentalmente costituito da una adduttrice principale dalla quale partono le diramazioni per i centri da servire. La scelta è caduta su tali sistemi proprio per poter generalizzare le tecniche sviluppate in DISWIP, e valutare la loro applicazione in realtà differenti.
La filosofia di intervento, sviluppata in DISWIP e riproposta ed affinata in GLEWIP, è quella della realizzazione di un Sistema Integrato di protezione, che adotti i sistemi disponibili in sequenza, dai più semplici (ed economici) ai più complessi (ed onerosi), in maniera tale da ottenere un buon livello di sicurezza minimizzando i costi.
E’ stato pertanto sviluppato un sistema integrato di sorveglianza ed allarme costituito da: sistema di controllo degli accessi, sistema di videosorveglianza degli impianti maggiormente vulnerabili, sistema di monitoraggio in tempo reale della qualità dell’acqua. La trasmissione dei dati da questi sistemi al centro di telecontrollo, elemento cruciale per la funzionalità dell’intero sistema, avviene per il Vesuviano mediante una rete di trasmissione wireless proprietaria, realizzata nel corso del progetto, e per il sistema Aurunci-Valcanneto mediante tecnologie tradizionali. A sostegno del sistema di monitoraggio, è stato implementato un “processo decisionale di intervento”, supportato da specifica modellazione idraulica del sistema idrico.
Il sistema di monitoraggio OCMS è costituito da 5 piattaforme di misura per il Vesuviano e da 2 per l’acquedotto Aurunci–Valcanneto, posizionate in stazioni di monitoraggio selezionate sulla base dei risultati del modello di simulazione idraulica del sistema acquedottistico in esame.
Alla luce della sperimentazione fin qui effettuata, i risultati possono ritenersi ragionevolmente generalizzabili su impianti idrici di differenti dimensioni, sempre che siano disponibili i dati necessari all’implementazione dei modelli di simulazione idraulica. A tal riguardo si auspica una sempre maggiore sensibilità dei soggetti cui è demandata la responsabilità del servizio idrico, anche ai fini di una gestione “corretta” e continua nel tempo degli impianti.